Il ritorno di Kung Fu, il classico degli anni 80
Tra i classici entrati nella storia dei videogame, Kung Fu fa la sua figura. Puro arcade, tutto pixel e calci volanti
Negli anni 80 non erano i panda a praticare il Kung Fu. Erano giovani eroi pieni di muscoli e di ideali, che rischiavano la buccia per salvare la fidanzata rapita dai criminali di turno, di solito poco muscolosi e senza ideali, ma numerosissimi.
E quindi ecco tornato tra noi Kung Fu 2, il sequel del celebre classico uscito nel 1984 per piattaforma NES, appassionante come il fratello maggiore. Naturalmente operazioni come questa vanno valutate avendo in mente il valore "storico" dell'operazione. I giochi a cui siamo abituati oggi sono più ricchi, più complessi e fantasiosi; appartengono cioè ad un'altra categoria, e non sono assimilabili a questi cloni di videogame vintage.
Kung Fu, che arriva dallo stesso decennio di Pac-Man e Donkey Kong, è bello nella sua semplicità: 2D, scroll orizzontale, pugni e calci, colpi segreti e una colonna sonora 8 bit adorabile. I controlli sono molto semplici, e usare la tastiera per giocare è facilissimo.
Se ami i videogiochi vintage (e i mostri di fine livello!), Kung Fu ti terrà ottima compagnia, e sarà il miglior promemoria per non dimenticare che Mortal Kombat e Street Fighter hanno natali antichi e nobili.
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